Nei giorni scorsi si è tenuta la Conferenza Internazionale sull’uso sociale dei beni confiscati alla criminalità, organizzata da Libera, rappresentata da Don Ciotti, e dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali del Vaticano, dove anche Alicenova ha portato la propria testimonianza.
Una due giorni intensa di riflessione e condivisione, con la partecipazione di delegazioni dall’America Latina, rappresentanti di Interpol, CPI, UNODC, EPPO, OSCE e del mondo accademico, ecclesiastico e giudiziario.
Scopo principale di questi incontri, è stato stimolare una maggiore cooperazione globale, incentivando nuovi passi in avanti nella lotta alla criminalità organizzata, con al centro il bene comune e la dignità umana.
Alicenova, rappresentata da Leonardo Iena, ha riportato l’esperienza dell’utilizzo del bene confiscato alla mafia di Nepi divenuto poi Fattoria Crocevia, che gestisce tramite bando di gara assegnatogli dal Comune di Nepi nel 2015. Da maneggio con strutture d’amianto a luogo bonificato, dove la cooperativa svolge attività sociali, socioeducative e terapeutiche rivolte alle persone con fragilità.
Iena nel suo intervento ha sottolineato: “Affinché un bene diventi comune, di tutti, è importante che ci sia supporto da un punto di vista economico, strutturale e che ci sia interesse da parte della comunità intera e non solo di chi si prende la responsabilità di gestirlo.” Ed a conclusione ha aggiunto: “La comunità andrebbe accompagnata alla consapevolezza che il nostro territorio è pieno di beni confiscati, molti dei quali in stato di abbandono, e soprattutto alla presenza di infiltrazioni mafiose.”